Dalle performance alle competenze sociali
Le capacita di interagire si manifestano in diversi comportamenti sociali, comportamenti che sono spesso difficili da imparare per le persone con disturbi dello spettro autistico. Queste difficoltà si manifestano, ad esempio, con delle ricerche di isolamento nelle forme di autismo di tipo Kanner, o in comportamenti “maldestri” nelle forme di autismo di tipo Asperger. Queste manifestazioni, che si osservano nelle interazioni con le altre persone, appaiono in tutti gli ambienti detti sociali, che si tratti del nucleo familiare o di una classe scolastica. Come era stato già osservato Kanner, il bambino con autismo inizialmente “solo al mondo” dovrà sviluppare queste abilità per interagire con l’adulto sempre tenendosi in disparte rispetto agli altri bambini, prendendo un ruolo di spettatore e non di attore. Questo significa che, diventando grande, il bambino avrà sempre più difficolta nell’entrare in interazione.
Le competenze necessarie (le funzioni esecutive)
Crick e Dodge nel 1994 hanno specificato grazie ai loro studi le diverse operazioni psicologiche e cognitive che sono sollecitate nelle interazioni sociali. Queste operazioni sono simili a quelle che si mobilizzano per la risoluzione dei problemi, come ad esempio la capacità di individuare un obiettivo nello svolgere un azione. In un articolo precedente abbiamo parlato delle funzioni esecutive e del ruolo che queste assumono nella vita quotidiana. Anche nelle abilità sociale le stesse funzioni esecutive sono mobilizzate e quindi, in caso di disfunzionamento, queste rendono l’interazione sociale difficile o anche impossibile. Vediamo perché:
- Bisogna poter pianificare le proprie attitudini per attirare l’attenzione dell’altra persona prima di poter interagire
- Bisogna poter tenere nella memoria procedurale la ragione per cui si vuole entrare in interazione
- Bisogna saper controllare le proprie emozioni durante l’interazione
- Bisogna poter inibire le sollecitazioni che ci potrebbero distrarre dall’interazione
- Bisogna disporre di una flessibilità cognitiva per poter prendere in conto l’informazione data dall’altra persona e saper, in questo modo, rilanciare l’interazione.
Altri studi nel 2006 svolti da Ficher e Happé hanno dimostrato che, lavorare attivamente sulla stimolazione delle funzioni esecutive aveva come risultato diretto un miglioramento delle capacità di interazione sociale.
Come apprendere le abilità sociali
Esistono diversi modi di condurre l’apprendimento delle abilità sociali per persone con disturbi dello spettro autistico. Si può scegliere il metodo a seconda delle capacità della persona, del comportamento da apprendere, dal tipo di atelier (se in gruppo o individuale)….
1. Modeling
Si basa sull’osservazione di un modello comportamentale. Ciò significa che il comportamento si impara attraverso l’imitazione e la ripetizione. Questa tecnica permette di apprendere, rafforzare o facilitare i vari comportamenti.
2. Rolepaying
Questa tecnica si basa su un gioco di ruolo, in cui si chiede alla persona di simulare la situazione problematica e lo si aiuta ad adottare il comportamento adeguato.
3. Task Analysis
Si tratta di una procedura che scompone abilità complesse in sotto-abilità più semplici da insegnare una alla volta. Questo metodo può essere utilizzato, ad esempio, quando una situazione particolare può creare molteplici difficoltà.
4. Storie sociali
Con l’aiuto di supporti specifici (scritte, immagini, fumetti), si spiega alla persona come si svolgerà la situazione, cosa accadrà, e come doversi comportare. Questa tecnica è particolarmente usata nell’accompagnamento delle persone adulte
Le storie sociali per l’apprendimento delle abilità sociali per gli adulti con disturbi autistici
Per storie sociali si intende quindi dei brevi racconti per spiegare facilmente alla persona il mondo sociale, le sue regole e i comportamenti accettati, soprattutto nelle relazioni interpersonali.
Queste possono essere utilizzate per affrontare situazioni problematiche o ansiogene (come andare in auto, luoghi di incontri ecc.), chiarire una situazione interpretata male o aiutare la persona con autismo a prepararsi ad un evento particolare (gita, supplenza o imprevisti di varia natura).
Una delle principali difficoltà nel ricorso a questa tecnica d’apprendimento è la ricerca del supporto adatto: il supporto deve essere personalizzato ( prendere in conto le specificità del funzionamento cognitivo della persona). Un altro fattore critico nello scrivere una storia sociale efficace è l’abilità di considerare ed incorporare la prospettiva della persona con autismo.
TESTO
Prima di cominciare a redigere il testo dello scenario, bisogna sforzarsi di individuare con esattezza la situazione problematica per aiutare la persona ad anticipare.
Le frasi, corte ed efficaci, possono essere supportate da immagini (a colori o monocromo) per favorire la comprensione. Le frasi possono essere descrittive, percettive, direttive o affermative e bisogna fare attenzione nell’equilibrio: favorire maggiormente le frasi affermative e perspettive.
SUPPORTO
A seconda del tipo di aiuto di cui la persona ha bisogno, questo strumento può essere fisso (tipo foglio su un muro) o mobile (che la persona può portare con se).
Per i supporti fissi, attenzione nel scegliere il formato adattandosi il più possibile alla persona, nel scegliere la taglia dei testi e delle immagini per assicurarsi che le persona possa accedere facilmente alle informazioni e, cosa più importante, scegliere un luogo dove esporre il supporto.
Per quanto riguarda invece i supporti detti “mobili”, la scelta è ancora più vasta:
- Album
- Libretto
- Con anello
- Raccoglitore
La cosa più importante da non dimenticare è che bisogna immaginare il supporto tenendo presente le caratteristiche della persona che si accompagna: deve essere un supporto individualizzato!
ESEMPIO PRATICO
Carlo è un giovane adulto di 24 anni che vive con i suoi genitori.
Come a sua consuetudine, una mattina Carlo si reca nel solito bar accompagnato dalla madre. Tutte le mattine, questo è per lui un rituale molto importante senza il quale non potrebbe affrontare il resto della giornata. Qualunque sia il programma previsto, tutte le mattine Carlo si reca nello stesso bar facendo sempre lo stesso percorso a piedi.
Una mattina, senza poterlo prevedere, sul solito percorso Carlo e sua madre trovano dei cartelli che indicano l’inizio dei lavori suggerendo alle persone di passare dall’altro lato della strada poiché il marciapiede è inaccessibile. La mamma di Carlo apprende quindi questo imprevisto e legge sui cartelli che i lavori dureranno almeno 30 giorni. Se per chiunque questo rappresenta uno sconveniente di pochissima importanza e che domanda poco sforzo, per Carlo parliamo un cambiamento radicale e per lui insormontabile: questo imprevisto può provocare crisi importanti.
ACCOMPAGNAMENTO POSSIBILE: Uno scenario sociale
Carlo non ha accesso alla comunicazione verbale, fin da piccolo comunica con il sistema PECS ed è oramai in una fase avanzata che gli permette di comunicare senza difficoltà e in autonomia.
Carlo è capace di leggere frasi brevi e accedere al significato semantico di ciò che legge e la sua comprensione è ancora più fluida quando delle immagini di tipo PECS sono aggiunte al testo.
Da tanto tempo, i suoi educatori lo hanno abituato ad avere in camera un planning visivo che gli permette di anticipare i vari momenti della sua giornata:
Per aiutare Carlo ad anticipare il cambiamento dovuto ai lavori, un primo supporto visivo è stato creato e aggiunto sotto al planning visivo giornaliere.
VADO AL BAR MA IL PERCORSO E’ BLOCCATO PER I LAVORI (frase descrittiva)
MI SENTO NERVOSO, FATICO A RESPIRARE, NON MI SENTO BENE ( frase percettiva)
ATTRAVERSO LA STRADA PER ANDARE DALL’ALTRO LATO (frase direttiva)
MI SENTO MEGLIO AVVICINANDOMI AL BAR DAL LATO OPPOSTO (frase percettiva)
ENTRO NEL BAR E MI SIEDO AL MIO SOLITO POSTO (frase direttiva)
SONO FELICE DI BERE IL MIO CAFFE ABITUALE (frase affermativa)
BRAVO! CI SONO RIUSCITO!
La mamma di Carlo potrà cosi aiutarlo a leggere questo supporto ogni mattina, insieme al solito planning abituale.
Utilizzando lo stesso tipo di frasi e immagini, si può anche proporre a Carlo un secondo supporto mobile per permettere alla mamma di mostrarglielo subito prima di uscire da casa e, se necessario, di nuovo tutto lungo il nuovo percorso fino al bar per evitare al massimo delle crisi di ansia. Vista l’abilità di Carlo ad utilizzare un raccoglitore PECS, potrebbe essere utile fabbricare il supporto mobile nello stesso formato (A5).
Questo tipo di accompagnamento potrebbe aver bisogno di diversi giorni prima di mostrare dei veri risultati, aspettare almeno una settimana di utilizzazione quotidiana prima di fare un qualunque bilancio o valutazione.